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Scritto da Simone | 2 agosto 2019
La maggior parte delle storie scritte sul leggendario champagne Moët & Chandon Dom Pérignon si concentrano sul mito dell’omonimo monaco che si ritiene abbia inventato lo champagne. Le nostre domande sono un po’ più pratiche. Che sapore ha? Vale il (notevole) prezzo che costa? Leggiamo le risposte del nostro esperto di vini, Daniel Elswood.
Ciao Daniel. Cosa rende così speciale il Dom Pérignon?
Daniel: È champagne di prima qualità realizzato esclusivamente nelle migliori annate, prodotto da uve di quella sola annata. La prima annata prodotta fu il 1921.
Oltre alla distribuzione dell’annata regolare, Dom Pérignon realizza molte cuvée riserva vintage in distribuzione posticipata, così come edizioni limitate in collaborazioni con vari artisti. Artisti di spicco che hanno lavorato con il marchio includono Jeff Koons, Michael Riedel e Tokujin Yoshioka.
L’USP [argomentazione esclusiva di vendita] del Dom Pérignon è forse la sua ampia disponibilità. Benché [il Dom Pérignon sia] di altissima qualità e incredibile consistenza, ci sono moltissime bottiglie di ogni annata, nonostante il numero effettivo sia un segreto molto ben custodito.
Statua di Dom Perignon, Epernay, Regione Champagne, Francia (shutterstock.com)
Credi che il Dom Pérignon valga il prezzo che costa?
Daniel: Credo proprio di sì. Soprattutto se consideriamo la struttura dei migliori Champagnes Grand Marque, l’incredibile presenza e notorietà del marchio, insieme alla superba qualità, che è realizzata dai migliori produttori di spumanti del mondo, e il sottile piacere che si prova nel far saltare il tappo di sughero.
L’attuale prezzo di distribuzione del brut d’annata è di circa 100-120 euro, mentre il rosé e varie distribuzioni posticipate ed edizioni limitate costano molto di più. Una cosa per cui il Dom Pérignon è sempre stato storicamente conosciuto è la sua grande capacità di invecchiare con stile, con molte annate dall’eccellente maturazione. Le bottiglie delle buone annate degli anni Cinquanta e Settanta, se tenute bene, possono ancora risultare eccellenti, mentre quelle degli anni Ottanta e Novanta stanno appena entrando nella loro fase di maturazione.
Invecchiano così bene, infatti, che Dom Pérignon sta rilasciando le proprie bottiglie stagionate in cantina con il marchio Plénitude, chiamate P2 & P3. Per dirlo con le parole del viticoltore recentemente andato in pensione, Richard Geoffroy: “Dom Pérignon presenta il suo primo Plénitude dopo sette anni in cantina”, con un secondo plénitude da 12 a 15 anni dopo la vendemmia (prima edizione Œnothèque, ora denominata P2) e un terzo plénitude dopo 30-40 anni (seconda edizione Œnothèque, ora denominata P3).
Il successo e la qualità del marchio possono essere attribuiti in gran parte ai 28 anni di incarico di Richard Geoffroy, quindi sarà interessante vedere se il nuovo viticoltore, Vincent Chaperon (in precedenza assistente di Geoffroy), potrà mantenere questa eccellenza nelle annate future.
Se un’acquirente non può permettersi o non trova un Dom Pérignon, quali sono gli altri champagne di buona qualità da poter bere e in cui investire?
Daniel: Qualsiasi marca d’annata di alto livello, concepita per invecchiare ed evolvere, come ad esempio Taittinger Comtes de Champagne Blanc de Blancs Brut, Pol Roger Winston Churchill, Louis Roederer Cristal, Krug Clos du Mesnil Blanc de Blancs Brut & Charles Heidsieck Blanc des Millénaires.
Forse la domanda più importante di tutte: il Dom Pérignon ha effettivamente un buon sapore?
Daniel: Assolutamente. La combinazione dei vitigni varia solo leggermente ogni anno, con una miscela di Pinot Nero e Chardonnay. Considerato da sempre come uno dei più raffinati e grandi marchi, amato e venerato sia dai festaioli di Hong Kong che dagli appassionati di vino, il gusto è senza dubbio eccellente.
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