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Scritto da Simone | 26 luglio 2019
Citroën festeggia il suo centenario quest’anno: un incredibile traguardo che merita di essere celebrato. Abbiamo fatto una chiacchierata con alcuni dei nostri esperti di auto d’epoca per parlare di tre delle più famose Citroën e per scoprire la chiave del successo di questa società.
Citroën B2
Il primissimo modello Citroën, la Type A, uscì dalla catena di montaggio nel 1919 e una versione leggermente modernizzata – la B2 – entrò in produzione nel giugno 1921. La B2 era molto simile alla Type A, ma aveva un aspetto un po’ diverso, grazie alle pedane curve delle portiere. La B2 era dotata di un nuovo motore: un più potente quattro cilindri da 1.452 cc con una potenza di 20 CV che poteva raggiungere una velocità massima di 72 km/h con un consumo di 8 litri di benzina per 100 km, cioè circa 7 km/h più veloce del suo predecessore.
La B2 era la seconda auto prodotta in serie in Europa – la Type A fu la prima – e furono prodotte 89.841 auto in soli cinque anni. Arrivati al 1925, nessun altro costruttore europeo si avvicinava alle tecniche di produzione o ai volumi di vendita della Citroën B2, forse per via delle audaci tecniche di marketing della Citroën. Esempio emblematico: l’azienda entrò nel Guinness dei Primati quando la Torre Eiffel fu utilizzata come il più grande cartellone pubblicitario del mondo dal 1925 al 1934.
Nel 1922 fu inaugurata la prima Citroën “sportiva”: la B2 “Caddy”. Il telaio era dotato di un motore appositamente elaborato che poteva raggiungere la velocità massima di 90 km/h. La potenza, la carrozzeria lussuosa e gli interni migliorati della B2 Caddy rendevano questa vettura relativamente costosa per l’epoca. Probabilmente è questa la ragione per cui andò fuori catalogo nel maggio del 1924, dopo la produzione di circa 300 esemplari. Di questi 300, pare ne siano sopravvissuti solo sette.
Questa rara Citroën B2 Caddy è disponibile su Catawiki fino al 30 luglio.
Francisco Carrión, uno degli esperti di auto d’epoca di Catawiki, è molto colpito da questo ritrovamento: «L’auto è stata scoperta all’inizio degli anni ‘90 come parte di una vasta collezione con sede a Madrid e conserva ancora tutte le sue principali parti originali. L’auto ha da poco ricevuto un recente restauro ed è funzionante, pronta per poter essere apprezzata. Sarebbe sicuramente l’aggiunta perfette per qualunque Collezione Citroën seria.»
Citroën Traction Avant
L’auto in cui il fondatore André-Gustave Citroën ha davvero riversato il suo cuore, la sua anima e la sua fortuna è stata la Traction Avant (letteralmente “trazione anteriore” in francese), che è poi diventata una delle auto più innovative del secolo. Uno degli aspetti più tragici della vita di André-Gustave Citroën è che non ha vissuto abbastanza per vederne il successo. André-Gustave Citroën morì nel 1935, un anno dopo che l’azienda dichiarò fallimento e fu rilevata dalla Michelin, ma prima che l’auto diventasse davvero popolare.
Una nota positiva è che la Traction Avant fu pioniera nella produzione di massa di tre innovazioni rivoluzionarie che da allora sono state ampiamente adottate e vengono ancora oggi utilizzate: trazione anteriore, sospensioni a quattro ruote indipendenti e l’uso di una carrozzeria monoscocca compatta e resistente agli urti. Fu una delle prime ad adottare in serie i sistemi di sterzo a cremagliera e si distingueva dalle altre auto dell’epoca per la sua linea e il suo profilo molto più bassi.
L’esperto di auto d’epoca Luca Gazzaretti ne spiega l’impatto: «Citroën è da sempre un marchio molto innovativo, più di ogni altro, sia per il design che per le soluzioni meccaniche. La Traction Avant è stata il punto di riferimento per la trazione anteriore e la carrozzeria/telaio compatti. Ha ispirato altre società, come Lancia, a realizzare auto con le stesse caratteristiche.»
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Citroën 2CV
Una delle auto di maggior successo e più iconiche di questa società è, naturalmente, la 2CV. L’auto era stata progettata specificamente per la popolazione rurale francese che, all’epoca, non poteva permettersi alcun tipo di auto. La progettazione descriveva la necessità di un “ombrello a quattro ruote” a basso prezzo e robusto, che avrebbe dovuto permettere a quattro persone di trasportare 50 kg di prodotti agricoli da commercializzare a 50 km/h, se necessario su strade fangose e non asfaltate, e specificava inoltre che l’auto doveva essere in grado di trasportare uova attraverso un campo appena arato senza che queste si rompessero.
L’esperto di auto d’epoca André Dekker ci spiega perché la 2CV era così popolare: «La 2CV fu sicuramente la Citroën di maggior successo. Divenne presto la più popolare “auto sociale” del XX secolo. Derivate come la Mehari, la Dyane, la Ami e Bijou portarono nuova vita al concetto di “2CV” negli anni successivi, con bassi costi, semplicità e innovazione, eppure la 2CV è sopravvissuta a tutti i suoi derivati che avrebbero dovuto sostituirla e, in Portogallo, la 2CV è stata persino realizzata fino al 1991.»
Citroen 2CV in versione Charleston (shutterstock.com)
Eccoci qui, 100 anni dopo la trasformazione della fabbrica per la produzione di automobili da parte di André Citroën. Grazie ad una tecnologia rivoluzionaria, un design innovativo e astute tecniche di marketing, Citroën è sopravvissuta per un secolo in una delle industrie più competitive.
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