Interviste

In che modo i millennial stanno cambiando il mercato delle auto d’epoca

Scritto da Beulah | 9 luglio 2019

I millennial stanno uccidendo il mercato delle auto d’epoca? No. Lo stanno cambiando in modo nuovo ed innovativo? Assolutamente. Per scoprire come le persone nate tra il 1981 e il 1996 stanno influenzando il mercato delle auto d’epoca, abbiamo parlato con i nostri esperti Jan-Bart Broertjes e Manuel Garriga.

Ciao Jan-Bart, hai accennato in precedenza che i Millennials sono più propensi a collezionare le auto con cui sono cresciuti avendole viste in TV e nei videogiochi. Può dirci qualcosa in più a proposito?

Jan-Bart: Possedere e guidare un’auto d’epoca è un bel modo per realizzare il sogno di quando eri bambino. Considerando il passaggio generazionale, ciò significa che il mercato delle auto d’epoca si sta spostando verso auto più recenti. L’auto sul poster che avevi appeso sopra il letto quando avevi 10 anni può essere proprio nel tuo garage! La DeLorean di “Ritorno al futuro” è un buon esempio. O magari una delle auto in Fast & Furious o la Ferrari di Crockett in Miami Vice. Se invece eri più appassionato di videogiochi, potresti aspirare ad una delle vetture di Grand Theft Auto. 


Ritorno al futuro con l’auto DeLorean DMC-12

Molti commentatori sono inclini a vedere tutto nero se si parla di come i Millennials stiano “uccidendo” certe industrie. Sei preoccupato che i Millennials stiano “uccidendo” il mercato delle auto d’epoca?

Jan-Bart: Non sono così preoccupato, non esiste realmente un mercato immobiliare tradizionale o un mercato dei diamanti tipico [alcuni dei mercati che i Millennials sono accusati di “uccidere”]. Il mondo dei trasporti sta attraversando enormi cambiamenti. La mobilità si sta orientando verso veicoli elettrici, autonomi e di proprietà collettiva. Le auto d’epoca sono già una nicchia nel settore della mobilità e così resterà. I veri classici (con oltre 40 anni) sono spesso esenti da regolamenti, quindi possono ancora entrare nelle città in cui i diesel sono vietati.

Naturalmente, le cose stanno cambiando nel mercato delle auto d’epoca. Le tendenze che vediamo sono, ad esempio, le auto d’epoca convertite ad alimentazione elettrica, rendendole sostenibili. Ci sono anche esempi di proprietà collettiva, anche se questa modalità non ha ancora molto successo. Le auto del periodo prebellico sono sempre più difficili da vendere poiché sono ormai poche le persone che sentono un legame emotivo con questi veicoli. I marchi di un certo peso sono ancora importanti (Porsche, Ferrari), il che è decisamente una cosa della Generazione X.

Forse il mercato delle auto d’epoca diventerà più ristretto nei paesi tradizionali (Europa, USA), ma la mobilitazione è in fase di espansione (Cina, Asia, Russia) e questo avrà delle conseguenze in tutto il mercato. Le esibizione di auto d’epoca sono molto popolari in Russia. La Cina ha regole molto rigide per quanto riguarda l’introduzione di classici nel paese, ma la domanda lì è decisamente alta.


Manuel, hai lavorato molto con le nostre aste di youngtimer. Cosa ne pensi della nuova generazione di auto?

Manuel: La maggior parte delle youngtimer e futuri classici hanno molte componenti elettroniche e in plastica che, naturalmente, diventano nel tempo molto difficili o semplicemente impossibili da restaurare. La sostituzione con pezzi nuovi sarà l’unica opzione, ma non è facile sapere se tutte queste parti saranno rifornite dai produttori.

D’altra parte, secondo alcune fonti, “l’arte di restaurare un’auto usando il manuale e complesse conoscenze operative in stile vecchia scuola sta scomparendo, mentre una nuova generazione di meccanici viene istruita utilizzando auto che basano la loro manutenzione sulla diagnostica computerizzata”.

Questa è la definizione di Philip Warner, cofondatore di Car and Classic: “I prezzi sono crollati e ciò è in parte dovuto alla terribile carenza di meccanici qualificati. Questo rende il futuro incerto. La generazione di oggi pretende di aggiustare tutto con il proprio iPhone. Sono istruiti a dipendere dalla diagnostica del computer senza neanche aprire il cofano. Tristemente, la vecchia figura del meccanico con le mani sporche di grasso è una razza ormai in via di estinzione."

Altri esperti sostengono che i nuovi meccanici sono addestrati a lavorare su un’automobile il più velocemente possibile, piuttosto che investire tempo ed attenzione spesso richiesti per i veicoli più datati. Qualcosa su cui riflettere…


Il costo inferiore dei barn find compensa le spese d’officina?

Sempre più persone vivono in città, spesso senza accesso ad un garage. Notate una diminuzione dell’interesse per le auto ad alta manutenzione? Oppure il costo d’affitto di un garage è compensato dai prezzi più bassi dei barn find?

Jan-Bart: È vero che possedere un’auto d’epoca (o qualunque auto, a dire il vero) in città può essere difficoltoso. Tuttavia, penso che i cambiamenti nella mobilità possano effettivamente liberare spazio per conservare un’auto d’epoca se non si guida più quotidianamente! Penso inoltre che ci sia richiesta di un nuovo servizio, dove la tua auto viene tenuta e curata per poi essere ritirata ogni volta che desideri usarla (forse può anche essere consegnata a domicilio - ci ho appena pensato, per un progetto commerciale...).

Quando si parla di auto d’epoca, è importante non pensare troppo in termini di guida. Il restauro, o semplicemente il piacere di cimentarsi in piccole riparazioni estetiche, può essere una parte molto importante dell’esperienza come proprietario. La maggior parte delle auto d’epoca non viene utilizzata su strada, le persone sono semplicemente felici di possederle e avere così lo spunto per una conversazione interessante. Un barn find intonso può essere apprezzato così: lo parcheggi nel tuo studio di classe e te lo godi con i tuoi amici.


Visti i recenti cambiamenti provocati dall’ingresso dei Millennials nel mercato delle auto d’epoca, avete qualche previsione su cosa potrebbe accadere quando la Generazione Z inizierà ad acquistare auto?

Jan-Bart: L’essenza della Generazione Z è l’idea di manifestare la propria identità individuale. Il consumo, quindi, diventa un mezzo di espressione di sé. Al momento, l’attenzione è molto focalizzata su auto d’epoca originali di fabbrica. Si tratta di un modo molto limitato di concepire l’autenticità. Penso che in futuro si apprezzeranno di più le auto modificate (uniche e personali). Alcuni esempi sono le Porsche Magnus Walker e RWB. E anche le auto convertite ad alimentazione elettrica per renderle sostenibili.

Sono un po’ preoccupato per una generazione che crescerà con autovetture autonome, sapranno ancora guidare? Credo, tuttavia, che un’auto d’epoca possa offrire il brivido dell’unicità. Un’auto così dà l’opportunità di esprimere sé stessi e trovare la libertà scegliendo non solo dove andare, ma anche come andarci. Dà una sensazione di “controllo”. Un’auto d’epoca può sicuramente essere anche etica, utilizzando qualcosa di vecchio in modo sostenibile, con la conversione ad alimentazione elettrica o l’uso di carburanti puliti.

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