LA REPUBBLICA TORNA ALL'ASTA


Roma, 01 giugno 2017 – 71 anni fa gli italiani si recavano a votare, pronti a scegliere per il loro Paese tra Monarchia o Repubblica. Come (quasi) tutti sanno, fu la seconda a prevalere: la Repubblica vinse con il sostegno di 12.717.923 voti contro i 10.719.284 voti per la monarchia. Il referendum cambiò il volto del Paese e la transizione tra Regno e Repubblica ha lasciato numerose e preziose tracce dietro di se.


Oggi c’è ancora chi preferisce la Monarchia alla Repubblica?


Sì qualche nostalgico del Re si trova ancora, diversi sono i campi in cui si gioca ancora la battaglia tra monarchici e repubblicani: quello del collezionismo di monete è uno di questi, come spiega Jacopo Corsi, esperto di monete per Catawiki, sito di aste online per oggetti unici e speciali, dove ogni giorno vengono avviate numerose aste dedicate a monete sia pre che post referendum.


Repubblicani


Con la nascita della Repubblica il 2 giugno del 1946, il nostro paese dovette dotarsi di nuove monete che andassero a sostituire la precedente monetazione, ormai svalutata e fuori corso. Per le monete si utilizzarono i modelli approntati pochi mesi prima, ancora sotto il Regno di Umberto II, con l’unica variante della scritta, cambiata in “REPUBBLICA ITALIANA”. Le monete da 1, 2, 5 e 10 Lire del 1946 sono prodotte in italma, una lega di alluminio, e raffigurano i prodotti dell’agricoltura come l’ulivo, l’uva, la spiga e l’arancia, a simboleggiare la voglia di rinascita del Paese dopo le tragedie della guerra. Le monete del 1946 costituiscono oggi una testimonianza di un cambiamento epocale del nostro Paese che, unitamente a tirature non elevate, le rende oggi molto ricercate e collezionate [esemplari in asta]. Le stesse monete furono coniate anche nell’anno 1947 [esemplari in asta], ma in quantitativi ridottissimi, tanto che oggi la quotazione della serie in conservazione Fior di Conio supera i 5000 euro.


Monarchici


Sotto il Regno di Vittorio Emanuele III furono coniate tra le più belle monete della storia d'Italia, e alcune di esse costituiscono delle vere e proprie rarità. Si inizia con il 100 Lire in oro "Aquila Sabauda", coniato agli albori del regno di Vittorio Emanuele in meno di 2000 esemplari e si finisce con il 100 Lire "Littore" del 1940, ultima moneta in oro del Regno, prodotta in pochissimi esemplari. Un altro grande classico è il 5 Lire "Quadriga Briosa" coniato nel 1914, da molti considerata la più bella moneta del Regno.


Sotto il regno di questo sovrano, conosciuto anche come "il Re numismatico", studioso e collezionista di monete, vennero realizzate anche molte prove di monetazione e tanti progetti, che oggi hanno diversi gradi di rarità [esemplare in asta].